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24 Febbraio 2022 Fisioterapia
PROMO MASSAGGIO LINFODRENANTE

Polimedica Favino in collaborazione con la Dott.ssa Maria Occhionero, fisioterapista, organizza per i mesi di MARZO E APRILE SCONTO DEL 25% su massaggi linfodrenanti e circolatori, PREVIA VALUTAZIONE GRATUITA

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MASSAGGIO LINFODRENANTE: COS’E’?

Il massaggio linfodrenante è un particolare tipo di massaggio il cui scopo è quello di favorire il drenaggio dei fluidi linfatici, riducendone i ristagni attraverso la stimolazione della circolazione linfatica. Le tecniche di manipolazione utilizzate per raggiungere il sopra citato scopo potrebbero variare in funzione del metodo utilizzato e in funzione del tipo di massaggio linfodrenante praticato.

Il linfodrenaggio, anche noto come drenaggio linfatico manuale (DLM), è probabilmente il massaggio linfatico maggiormente conosciuto e impiegato, soprattutto in ambito medico-terapeutico. Naturalmente, trattandosi di una forma di massaggio linfodrenante, esso si prefigge lo scopo di far defluire i ristagni di linfa nelle aree del corpo in cui vi è un’eccessiva riduzione della circolazione linfatica.

Il linfodrenaggio può essere effettuato seguendo diversi metodi; tuttavia, quelli maggiormente conosciuti e praticati sono, con molta probabilità, il metodo di Vodder e il Metodo di Leduc. Tali metodi si differenziano per le manipolazioni eseguite, ma si basano sui medesimi principi fondamentali.

Vista la difficoltà di esecuzione e la possibilità di applicarlo in campo medico, il linfodrenaggio dovrebbe essere praticato solo da fisioterapisti esperti che conoscono a fondo non solo le tecniche di massaggio necessarie per far defluire i fluidi linfatici, ma anche lo stesso sistema linfatico e i punti su cui agire per ottenere il massimo dell’efficacia dal trattamento in tutta sicurezza per l’individuo.


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23 Giugno 2021 FisioterapiaNews
Incontinenza: cos’è e come affrontarla

Forse sai già cos’è l’incontinenza e che ne esistono diversi tipi.

La FINCOPP, Federazione Italiana e Disfunzioni del Pavimento Pelvico, dichiara che 5 milioni di persone soffrono di incontinenza (uomini e donne).
Questa cifra è probabilmente sottostimata in quanto ancora troppo spesso l’ncontinenza viene taciuta per imbarazzo o perché non diagnosticata.
Le cifre non si riferiscono esclusivamente alla popolazione più anziana, né a puerpere e neanche esclusivamente al periodo del climaterio.

Il costo globale dell’incontinenza è di 2,5 miliardi di euro perché si preferisce ricorrere ad ausili ad assorbenza e altri dispositivi per gestirla.

Quello che forse non sai è che esiste una branca specialistica della fisioterapia che si occupa proprio di questa condizione (e non solo), della sua prevenzione, gestione, miglioramento ed in qualche caso risoluzione.

Il 28 giugno si celebra la giornata nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza.

Prenditi cura dei tuoi muscoli perineali, fissa ora un colloquio gratuito per saperne di più.

Dott.ssa Maria Occhionero, fisioterapista specializzata nella Riabilitazione del pavimento pelvico

 


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16 Dicembre 2019 FisioterapiaNews
Drenaggio linfatico manuale (DLM) metodo Vodder

E’ una metodica terapeutica che si avvale di una delicata tecnica massoterapica, codificata negli anni trenta dal Dott. Emil Vodder, volta a favorire il ritorno linfatico.

Il DLM ha effetti di:

  • FACILITAZIONE del flusso dei liquidi in eccesso
  • RIDUZIONE o eliminazione del ristagno di liquido negli spazi insterstiziali (effetto ANTIDEMIGENO)
  • Aumento della capacità di difesa dell’organismo, stimolando la fuoriuscita cellule immunitarie nel flusso ematico
  • ANTALGICO E RILASSANTE
  • CICATRIZZANTE in quanto in grado di promuovere il tournover cellulare

Trova quindi INDICAZIONE nel trattamento dell’EDEMA primario o secondario, ma anche nel trattamento di alcune patologie come quelle dell’apparato locomotore in cui si presenti un edema post-traumatico o post-chirurgico.

Inoltre la seduta di Linfodrenaggio può preparare e talvolta facilitare il distretto articolare e integrare la seduta di trattamento riabilitativo specifico.

E’ ormai noto il suo utilizzo come coadiuvante nel trattamento della pannicolopatia edematofibrosa (CELLULITE), nel trattamento post-chirurgico della MASTECTOMIA, e, per il suo effetto rilassante e decontratturante, nel trattamento di alcune forme di lombalgia.

 


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15 Novembre 2019 FisioterapiaNews
Pavimento pelvico: cos’è e che funzione ha?

Il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli, legamenti e fasce che viene localizzato nell’area genitale nell’area genitale, più propriamente tra l’osso sacro (posteriormente), il pube (anteriormente) e le due ossa ischiatiche (lateralmente).

La sua funzione è quella di sostegno e supporto dei visceri contenuti nella cavità pelvica (vescica, uretra, canale vaginale, utero, retto e canale anale nella donna; vescica, uretra, prostata, retto e canale anale nell’uomo) costituendo pertanto la base della cavità addominale, ma anche quella di modulare la pressione intra-addominale e mantenere il controllo delle articolazioni del cingolo pelvico, permettendo così la giusta stabilità e rigidità del rachide durante i movimenti delle braccia e delle gambe in tute le attività della vita quotidiana.

I muscoli del pavimento pelvico sono quindi componente fondamentale del controllo posturale prepianificato e per questo motivo diventa importante considerarne lo stato di benessere e di equilibrio.

La Rieducazione Perineale o del Pavimento Pelvico si basa sulla valutazione funzionale, sulla pianificazione, sull’intervento e sulla valutazione dei risultati, sviluppati in un processo di ragionamento clinico, nella considerazione dell’impatto social che i sintomi della disfunzione hanno nella vita delle persone affette dal disturbo correlato.

SINTOMI DELLA DISFUNZIONE DEI MUSCOLI DEL PAVIMENTO PELVICO

INCONTINENZA URINARIA -> necessità frequente alla minzione, stimolo urgente a mingere non rinviabile, necessità alla minzione notturna, perdita involontaria d urina durante colpi di tosse o starnuti, nel ridere, nel fare le scale, nel piegarsi per raccogliere oggetti da terra o prendere pesi, senso di peso nella regione pubica…)

RITENZIONE URINARIA -> senso di incompleto svuotamento dopo la minzione, peso sovrapubico, flusso rallentato o intermittente e con spinta)

INCONTINENZA FECALE -> urgenza fecale e perdita involontaria di feci

INCONTINENZA AI GAS

STIPSI -> evacuazione rara, non preceduta da stimolo spontaneo oppure non soddisfacente, poco produttiva, con senso di difficoltosa espulsione ed eccessiva spinta (ponzamento) fino alla necessità di effettuare digitazione

SINDROME DEL DOLORE PELVICO E DOLORE PELVICO CRONICO -> anche descritto come bruciore o discomfort correlato alla funzione urinaria, fecale o sessuale

PROLASSO DEGLI ORGANI PELVICI

Come si svolge una seduta di chinesiterapia pelvi-perineale

Si comincia con la raccolta dei dati ANAMNESTICI specifici per il SINTOMO riportato da paziente (ad esempio la perdita di urina durante colpi di tosse), dei dati correlati a funzione e disfunzioni del pavimento pelvico e di dati generali (età, peso, lavoro, attività fisica o sportiva, comorbilità e farmaci assunti, interventi chirurgici subiti, etc.) prendendo atto degli eventuali esami diagnostici proposti dal medico prescrittore, ginecologo, urologo, proctologo).

Si passa, quindi, all’ESAME OBIETTIVO con la valutazione dell’attività muscolare propria del pavimento pelvico, attraverso richieste specifiche per valutare la forza, l’endurance, l’attività riflessa e la sensibilità. Se e quando necessario viene richiesta la compilazione di diari cartacei o l’esecuzione di brevi test.

Viene, dunque, proposto il lavoro mirato alla presa di coscienza dell’area uro-genito-anale e l’esercizio terapeutico svolto in posizioni dapprima facilitanti, per acquisire la contrazione selettiva e mirata, in seguito all’interno di gestualità e situazioni analoghe a quelle della vita quotidiana in cui si presenta il sintomo.

Le sedute hanno frequenza mono settimanale (almeno un ciclo di 6/8 sedute) in quanto ogni esercizio somministrato dovrà essere ripetuto a casa quotidianamente secondo modalità e posologia convenute in seduta.

Nell’ambito delle sedute vengono valutati inoltre gli elementi biomeccanici e muscolari che possono perturbare sia la statica pelvica che la stessa funzione “puramente contenitiva” del pavimento pelvico, in modo da pianificare esercizi mirati al rinforzo dei muscoli deficitari e allo stretching di quelli ipertonici.

 


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12 Novembre 2019 FisioterapiaNews
Riabilitazione del distretto Testa-Collo

La riabilitazione del distretto Testa-Collo si rivolge a tutti coloro che soffrono di problematiche al distretto testa-faccia-collo, sia in fase acuta o post chirurgica che in fase cronica, e prevede la presa in carico del paziente da parte di un team multi disciplinare animato da un fine comune, ovvero trovare la migliore soluzione che metta fine alla problematica in essere.

Il team riabilitativo: come lavora e da chi è composto?

Il nostro team è composto da figure sanitarie altamente specializzate come:

  • Medici Fisiatri
  • Otorinolaringoiatri
  • Logopedisti
  • Fisioterapisti
  • Psicologi
  • Osteopati
  • Ortottisti

che, in collaborazione con Odontoiatri e Chirurghi Maxillo-Facciali, realizzano un Progetto Riabilitativo comune, condiviso con il paziente, accompagnandolo nel recupero della funzione.
I componenti del team riabilitativo sono a conoscenza delle competenze di ogni figura coinvolta nel processo, che prevede una condivisione di informazioni, obiettivi e terapie.

Quali patologie sono interessate?

    ▻ Mal di testa di origine cervicale/muscolo-tensivo: tensione e dolore al collo e al capo

    ▻ Alterazioni dell’articolazione verbale fonatoria: distorsione dei suoni /s/, /z/, /r/

    ▻ Articolazione temporo-mandibolare (ATM): tensione e/o dolore alla bocca durante la masticazione o al risveglio,
        rumore (click!) vicino l’orecchio quando parli, sbadigli o mastichi

    ▻ Apnee notturne e Russamento (Sindrome – OSAS)

    ▻ Colpo di frusta: tensione al collo, alla testa, alle braccia

    ▻ Deglutizione atipica: problemi nel deglutire

    ▻ Frenulo linguale: valutazione e trattamento

    ▻ Nevralgia del trigemino: dolore lancinante sulla fronte e occhio, mandibola, guancia e denti

    ▻ Mal occlusione

    ▻ Paralisi del nervo facciale (paralisi di Bell)

    ▻ Post-operatorio: Neurinoma acustico, protesi ATM, traumi facciali, asportazione ghiandola parotide ed altra
chirurgia cervicale.

    ▻ Respirazione Orale: tendenza a respirare sempre o quasi sempre con la bocca, nonostante le vie nasali
siano libere

    ▻ Trattamento di cicatrici post chirurgiche

    ▻ Vizi Orali: svezzamento dal ciuccio, biberon, suzione del dito/mano/oggetti

Quali strumenti utilizziamo?

     ✔ Diagnosi medica: Medico Fisiatra, Otorinolaringoiatra, Odontoiatra e Chirurgo Maxillo-Facciale
     ✔ Processo valutativo-riabilitativo: Terapia miofunzionale logopedica, terapia manuale fisioterapica ed osteopatica,
esercizi terapeutici, terapie strumentali (Laser, TENS, Ionoforesi, TECAR, Crio-ultrasuono)
     ✔ Valutazione e consulenza Psicologica

 


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19 Settembre 2019 FisioterapiaNews
Tecarterapia: cos’è?

La Tecarterapia è un trattamento elettromedicale che permette un più veloce recupero da traumi e patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico.

La Tecar prevede l’utilizzo di un dispositivo molto particolare, basato sul principio fisico del condensatore e capace di generare calore all’interno dell’area anatomica da curare. Può lavorare in due modalità:

  • modalità capacità -> adatta alla cura dei problemi ai tessuti molli
  • modalità resistiva -> indicata per il trattamento dei disturbi ossei, articolari, cartilaginei ecc.

Efficace nel suo intento terapeutico, la seduta di tecarterapia può durare dai 20 ai 30 minuti. Sulla durata incidono fattori quali: l’area anatomica di trattamento, la modalità di utilizzo dello strumento e la patologia da curare.

Per quali patologie viene usata?

La Tecarterapia viene impiegata nel recupero da infortuni, nel trattamento di patologie muscolari e osteoarticolari e nei programmi riabilitativi post-operatori.

Le patologie più comuni sono:

  • muscolari (contratture, stiramenti o strappi, contusione, edema)
  • del gomito (epicondilite, epitrocleite)
  • del polso e della mano (tendiniti)
  • della spalla (tendiniti, tendinopatie)
  • della colonna (lombalgie, dorsalgie, cervicalgie)
  • del ginocchio (gonartrosi)
  • della caviglia e del piede (fascite plantare, tendinite, distorsioni)
Dopo quanto tempo fa effetto questa terapia?

In linea generale, gli effetti della Tecarterapia si riscontrano dopo un ciclo di 5-10 sedute ravvicinate nel tempo (2 o 3 volte a settimana).
Diversi studi clinici hanno dimostrato che è molto efficace: si riescono ad accorciare i tempi di guarigione di patologie traumatiche, muscolari od osteoarticolari sia acute che croniche.

 


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22 Gennaio 2018 FisioterapiaNews
Il dolore alla cervicale e il torcicollo. Cause e sintomi

Con il termine cervicalgia si intende un dolore localizzato nella regione del collo. Il tratto cervicale è costituito da sette vertebre (c1-c7). Al dolore cervicale, molto spesso, è associata una perdita di gradi di movimento.

Le problematiche che lo causano possono essere molteplici: contratture muscolari, protrusioni ed ernie cervicali, verticalizzazioni del tratto cervicale, vita sedentaria e colpi di freddo. Il dolore può essere affiancato da sintomi secondari, quali formicolio o l’avvertimento di scosse elettriche localizzate dal tratto cervicale fino alle punte delle dita, debolezza del braccio e della mano. Il “torcicollo” è il sintomo che accomuna la maggior parte delle forme di cervicalgia.

Quali sono le terapie consigliate per il torcicollo?

Dopo un consulto medico le terapie consigliate sono la tecarterapia, la laserterapia e le correnti antalgiche. Dopo aver risolto la fase acuta si procede con sedute di rieducazione posturale. La cervicalgia si risolve riducendo l’infiammazione, sciogliendo le contratture muscolari e riportando il collo ad una postura corretta. Con un massaggio decontratturante vengono sciolte le tensioni muscolari localizzate sulla base della cervicale. Verranno eseguite mobilizzazioni passive del rachide cervicale in modo da ristabilire tutti i movimenti anatomici che compie il tratto interessato. Il terapista eseguirà il trazionamento dell’occipite in modo da detendere ed allungare tutta la muscolatura interessata.

Polimedica Favino ha la soluzione a questi problemi

A Roma, zona Tor Vergata – Romanina, Polimedica Favino può aiutare chi soffre di problemi di cervicalgia e torcicollo attraverso le prestazioni dei propri specialisti: il Dott. Federico Carosi si occupa di fisioterapia e rieducazione posturale, e utilizza le tecniche migliori per la soluzione del problema così da soddisfare le richieste del paziente.


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