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18 Giugno 2022 NewsOculistica
Campo visivo

L’esame del campo visivo è un’indagine diagnostica che viene eseguita in ambito oculistico.

Lo scopo di quest’accertamento consiste nel valutare la sensibilità della retina e l’integrità delle vie nervose che da essa originano.

Cos’è?

Il campo visivo è la porzione di spazio che l’occhio è in grado di percepire quando viene osservato un punto fisso. L’area che una persona riesce a vedere con lo sguardo dritto in avanti è rappresentato graficamente su una griglia. Le situazioni patologiche si traducono nella ridotta o assente risposta allo stimolo luminoso nel campo visivo.

L’esame permette di analizzare lo stato di salute delle vie ottiche quindi può:

  • Evidenziare un’area di minore efficienza visiva, quantificando la sensibilità eventualmente persa dalla retina del paziente;
  • Identificare i difetti visivi che dipendono dalla disfunzione delle vie ottiche che deferiscono dalla retina e/o della corteccia cerebrale.

La valutazione dell’esame del campo visivo è:

  • Morfologica: relativa alla presenza e all’estensione di un processo patologico;
  • Funzionale: mirata a studiare le variazioni della sensibilità retinica agli stimoli luminosi.
A cosa serve?

L’esecuzione di quest’esame è utile per diagnosticare e monitorare l’evoluzione delle patologie dell’occhio caratterizzate dalla perdita della visione periferica o centrale, come:

  • Glaucoma;
  • Distacco della retina;
  • Opacità del cristallino (cataratta);
  • Patologie della macula (maculopatie: Retinite pigmentosa, Retinopatia diabetica)
Esame del Campo Visivo: quando è indicato?

L’esame del campo visivo può essere consigliato dopo una visita oculistica, soprattutto nel caso in cui il paziente percepisca una riduzione dell’acuità visiva di vario grado o un’alterazione del campo visivo, caratterizzata dalla comparsa di:

  • Macchie cieche scure o colorate, fisse o scintillanti (punti luminosi o flash);
  • Zone offuscate o annebbiate;
  • Percezione ridotta o sfalsata dei colori.

Altri sintomi concomitanti sono: come mal di testa, malessere generale, vertigini, nausea, vomito, dolore all’occhio, problemi nel linguaggio o paralisi.

In cosa consiste l’Esame del Campo Visivo?

L’esame del campo visivo è un’indagine strumentale che esegue, in regime ambulatoriale, l’oculista. La procedura non è invasiva e risulta indolore.

Attualmente, la metodica prevede che il paziente si accomodi di fronte ad uno schermo sul quale appaiono diversi segnali luminosi, alla visualizzazione dei quali viene invitato a schiacciare un pulsante. Conclusa l’acquisizione dei parametri d’interesse, è fornita la rappresentazione grafica della porzione di spazio che un occhio in posizione primaria (sguardo in avanti diritto) riesce a percepire.

Per l’esecuzione dell’esame del campo visivo occorrono fino a 45 minuti.


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18 Giugno 2022 NewsOculistica
OCT

La Tomografia ottica computerizzata (OCT) è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere scansioni della cornea e della retina per la diagnosi di numerose patologie corneali e retiniche e per la diagnosi preoperatoria.

Che cos’è la tomografia ottica computerizzata (OCT)?

Si tratta di una tecnica di diagnosi per immagini non invasiva, basata sull’interferometria a luce bianca o a bassa coerenza. Un fascio laser privo di radiazioni nocive analizza le strutture oculari soprattutto retiniche e corneali mediante sezioni ad alta risoluzione.

 A cosa serve la tomografia ottica computerizzata (OCT)?

L’OCT permette di ottenere delle scansioni corneali e retiniche molto precise che consentono di analizzare nel dettaglio gli strati della cornea, la regione centrale della retina denominata macula ed il nervo ottico. Consente di rilevare patologie come:

  • degenerazione maculare senile
  • retinopatia diabetica
  • glaucoma

L’OCT è in grado di misurare lo spessore delle fibre nervose che circondano il nervo ottico.

Come funziona la tomografia ottica computerizzata (OCT)?

L’esecuzione è semplice e veloce, dura circa 10-15 minuti. Il paziente è seduto di fronte allo strumento e viene invitato dall’operatore a fissare una mira luminosa: la scansione parte nel momento in cui viene messa a fuoco la struttura oculare da analizzare.


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6 Febbraio 2018 NewsOculistica
Problemi agli occhi: i sintomi da non sottovalutare

Gli occhi sono una delle parti più delicate del nostro corpo ed è necessario, dunque, dedicare loro attenzione e proteggerli.

I 5 segnali che devono allarmarci sono:

  • il calo improvviso della vista
  • la visione di macchie
  • la visione di oggetti distorti
  • lo strabismo e la visione sdoppiata
  • il bruciore o il gonfiore agli occhi

Se si ha almeno uno di questi sintomi, è bene fare un controllo.

Occhi stanchi: cause e sintomi

Gli occhi stanchi sono un disturbo oculare causato da attività che richiedono un uso prolungato e impegnativo della vista.

Tra le principali cause troviamo l’uso eccessivo di dispositivi elettronici quali computer, smartphones e tablet. Influiscono su questa problematica anche una lettura intensa e prolungata, una guida per molte ore consecutive e lo sforzo della vista in ambienti scarsamente illuminati.

Qualora si dovesse presentare questa problematica, i sintomi più frequenti relativi agli occhi sono sensazione di prurito o di stanchezza, secchezza o lacrimazione eccessiva, difficoltà nel mettere a fuoco.
Altri fastidi che ne derivano sono dolore al collo, mal di testa e dolore alla schiena.

Quando richiedere un controllo?

Se non si trae nessun beneficio dal riposo ma, al contrario, i sintomi peggiorano allora occorre richiedere un controllo oculistico presso un medico specialista.

Indipendentemente da queste sintomatologie, agli adulti è consigliato fare controlli annuali o, in assenza di problematiche, anche ogni 2-3 anni; ai bambini, invece, i controlli sono consigliati ad 1 anno, 3 anni e 6 anni.

Alla Polimedica Favino, a Roma in zona Tor VergataRomanina, la Dott.ssa Anja Thiele, oculista ed ortottista con anni di esperienza soprattutto con i piccoli pazienti, saprà identificare il problema e trovare la cura più adatta.


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