La visita senologica fa parte di quegli esami utili per la diagnosi precoce del tumore alla mammella, prima ancora, è consigliabile l’autoesame del seno, ovvero l’autopalpazione da praticarsi una volta al mese.
Infatti l’arma migliore che una donna possiede contro il carcinoma della mammella è la prevenzione, che consente di fare la diagnosi in fase preclinica (prima della comparsa dei sintomi) da attuarsi attraverso uno stile di vita “virtuoso” e salutare e un regolare check-up delle condizioni di salute del proprio seno. La diagnosi precoce ci consente di ottenere una maggiore probabilità di guarigione trattandosi di tumori nella loro fase iniziale e in molti casi ancora benigni.
Il tumore al seno è la neoplasia più frequente in assoluto per incidenza nella popolazione femminile. Nel 2017, in Italia, si sono ammalate di tumore al seno circa 50.500 donne.
Il trend di incidenza tra il 2003 e il 2017 appare in leggero aumento (+0,9% per anno) mentre continua a calare, in maniera significativa, la mortalità (-2,2% per anno). L’aumento di incidenza è riferito alle donne di 45-49 e di oltre 70 anni, e potrebbe essere spiegato dall’ampliamento dello screening e dalla maggiore sensibilità a seguire il programma di prevenzione di cui sopra.
La visita senologica consiste in un esame clinico completo e de visu della mammella da parte di uno specialista, che attraverso delle manovre precise e accurate sarà in grado di scoprire eventuali anomalie. Come si effettua la visita? Per prima cosa, lo specialista chiederà al paziente di “raccontarsi”, raccogliendo informazioni utili per un’anamnesi completa, che includa anche il rischio legato alla familiarità.
In una seconda fase della visita si passerà all’esame vero e proprio. Si comincia con l’osservazione delle mammelle, seguita dalla palpazione simile a quella dell’autoesame. Se anche la visita ecografica dovesse riscontrare la presenza di qualche nodulo o tumefazione sospetta, allora si procederà con tutti gli altri esami, ovvero indagini definite di secondo step in presenza di lesioni sospette: esami citologici su ago-aspirato sotto-guida ecografica, esami istologici su prelievi bioptici sotto-guida ecografica, stereotassica e sotto guida RM e Risonanza Magnetica. Inoltre il senologo potrà richiedere esami del sangue ed una radiografia del torace, per valutare ed indagare in maniera più efficace una situazione clinica sospetta.
Lo screening rappresenta quindi un programma di prevenzione e viene consigliato alle donne che hanno compiuto 35 anni, cominciando con un esame clinico ed un’ecografia mammaria. Dopo i 40 anni si consiglia l’esame mammografico una volta l’anno, che dovrà essere integrato con ecografia mammaria in presenza di mammella con elevata densità; in caso di esito positivo sarà consigliabile l’esecuzione di esami più approfonditi.