I MUSCOLI DEL PAVIMENTO PELVICO
Rappresentano la struttura fibro-muscolare che chiude la parte inferiore del nostro bacino, in cui il muscolo più significativo è il muscolo pubo rettale (MEA).
La GRAVIDANZA e il PARTO, alcuni sport intensi (come la pesistica o anche attività come la PALLAVOLO, il tennis, l’atletica, in cui la sollecitazione sui PMF è inevitabile), la MENOPAUSA (a causa delle modificazioni ormonali), alcune patologie respiratorie croniche (se caratterizzate da ripetuti e intensi colpi di tosse o starnuti come nelle allergie), interventi invasivi (come la PROSTATECTOMIA radicale nell’uomo), TERAPIE RADIANTI, COSTIPAZIONE, FUMO, OBESITÀ E SOVRAPPESO, DISFUNZIONI OSTEO-ARTICOLARI e alterazioni di altri gruppi muscolari con azione di stabilizzazione del tronco, sono considerati fattori di rischio e possono indurre cambiamenti importanti nel tono e trofismo del PFM portando a condizioni come l’INCONTINENZA (ovvero una qualsiasi perdita urinaria durante le attività di vita quotidiana), il PROLASSO degli organi pelvici, DISFUNZIONI ano-rettali (urgenza fecale, stipsi, dolore ano-rettale).
L’ESERCIZIO TERAPEUTICO nell’ambito della RIEDUCAZIONE PELVI-PERINEALE trova quindi indicazione nelle disfunzioni muscolari del pavimento pelvico correlate ai sintomi del basso tratto urinario, colon-proctologici, vaginali.
INCONTINENZA URINARIA
L’International Continence Society (ICS) classifica l’IU tra i sintomi pertinenti alla fasi di riempimento della vescica e la definisce “UNA QUALSIASI PERDITA INVOLONTARIA DI URINA”. Il 95% delle incontinenze urinarie è rappresentato dalla INCONTINENZA URINARIA DA SFORZO (IUS, perdita involontaria di URINA in occasione di sforzi o esercizi fisici) e dalla INCONTINENZA URINARIA DA URGENZA (IUU, la perdita di URINA accompagnata o immediatamente preceduta da uno stimolo improvviso e difficile da rimandare).
SINDROME DEL DOLORE PELVICO CRONICO
E’ un dolore (NON derivante da neoplasie maligne, neurologiche, infettive-infiammatorie, litiasiche e traumatiche) riferito a organi e strutture della pelvi, caratterizzato da un meccanismo di neural-axial-central sensitization, ovvero una condizione di dis-regolazione quantitativa e qualitativa del sistema di afferenza provenienti dall’area pelvica e delle risposte del sistema nervoso centrale.
Nelle perone affette da questa condizione il dolore ha perso il suo scopo di protezione dell’organismo, cioè quello di informare dell’esistenza di un agente patogeno, reale o potenziale, e la “lettura” dello stimolo a livello corticale risulta amplificata e distorta: stimoli non dolorosi vengono percepiti come dolorosi, lievi stimoli dolorosi come dolore di forte intensità, deboli stimoli propriocettivi generano sensazioni sgradevoli.
LE DISFUNZIONI DEL PAVIMENTO PELVICO POSSONO AVERE UN IMPATTO EMOZIONALE, SOCIALE E FISICO CHE SI PUÒ’ MIGLIORARE GRAZIE ALL’ESERCIZIO TERAPEUTICO MIRATO E SELETTIVO.
SCOLIOSI
La colonna vertebrale è la struttura ossea composta da più segmenti (le vertebre) il cui compito è il sostegno e la protezione di tutti gli animali vertebrati.
Nell’uomo il passaggio evolutivo dalla stazione quadrupedica a quella eretta ha reso necessario l’adeguamento a nuovi carichi di questa struttura, che ha così opportunamente modificato le proprie curvature per continuare a svolgere in modo più funzionale possibile il suo compito.
Talvolta il nostro scheletro acquisisce caratteristiche dismorfiche, ovvero deviazioni su più piani di gruppi di vertebre, che si strutturano deformandosi e si “fissano” alterando la normale morfologia corporea: si parla quindi di SCOLIOSI.
Il comportamento e l’entità della deviazione nel corso dell’età evolutiva giustifica quindi l’intervento di figure specializzate nella diagnosi e nella gestione di questa alterazione: il PEDIATRA in primis, il FISIATRA, il FISIOTERAPISTA, sovente in collaborazione con l’OSTEOPATA, prendono in carico il paziente al fine di ottenere un miglioramento, lì dove possibile, e la contenzione dell’evoluzione della scoliosi.
La RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE INDIVIDUALE si avvale di “posture” opportunamente adattate e personalizzate alle esigenze e alle necessità della singola persona, mettendo in allungamento i muscoli della statica e i muscoli sospensori nonché il sistema fasciale ad essi correlato, rinforzando nel contempo i muscoli della dinamica.